Respiriamo, e come abbiamo accennato nell’articolo precedente, la maggior parte dei respiri della nostra vita passano inosservati.
Cosa succede nel nostro corpo quando respiriamo?
La prima immagine che sorge pensando al respiro è quella dei polmoni: è nei polmoni che avvengono gli scambi gassosi necessari alla nostra esistenza. Forse non tutti sappiamo, però, che i polmoni sono passivi durante la respirazione, e si attivano grazie a dei movimenti muscolari, in particolare del diaframma, degli intercostali, dei muscoli toracici e degli addominali.
Il principale motore della respirazione è sicuramente il diaframma. Esso forma una sorta di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale. Il suo movimento può essere visualizzato come quello di uno stantuffo: quando inspiriamo, il diaframma si abbassa verso l’addome, comprimendo dolcemente gli organi e visceri addominali e provocando la nota “respirazione di pancia”; quando espiriamo, il diaframma invece torna verso l’alto, massaggiando delicatamente i polmoni e il cuore.
Quando cominciamo a lavorare sul nostro respiro e cerchiamo la “respirazione di pancia”, normalmente utilizziamo eccessivamente i muscoli dell’addome e ci limitiamo a gonfiare e sgonfiare la pancia in modo a volte troppo intenso. Il segreto invece sta nel diaframma; visualizzarlo, provare a sentirlo, massaggiarlo, attivarlo.
Durante la respirazione a riposo, il suo movimento è di circa 1,5 cm, per un'immissione di aria di circa 0,5 litri. Nella respirazione profonda, quando cioè il diaframma si muove in tutta la sua capacità, la quantità di aria immessa nel corpo arriva a circa 2,8 litri (oltre 5 volte tanto!). E non solo questo! Oltre a svolgere la funzione di principale muscolo respiratorio, gioca un ruolo importantissimo nella circolazione e nella digestione.
Di fatto, molte persone lamentano una cattiva circolazione o una digestione lenta, senza però presentare alcun difetto né a carico del cuore né a carico dell'apparato digerente. Questi problemi circolatori e digestivi possono essere dovuti a una scarsa mobilità diaframmatica. Come abbiamo già accennato, infatti, il diaframma all’inspirazione massaggia l’addome e favorisce la peristalsi intestinale.
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